Questo è il lato sinistro del transetto.
Simbolicamente rappresenta la Tenda di Elia che Pietro propone di costruire durante la Trasfigurazione sul Tabor.
Risulta così una perfetta cornice, assieme al lato opposto alla scena rappresentata nell’abside.
È rappresentato Elia che viene assunto al cielo in un carro di fuoco.
Si può notare Eliseo che lascia Elia e il mantello che Elia consegna a lui.
Dal Secondo Libro dei Re (2Re 2, 1-14)
Quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. Elia gli disse: “Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano”. Egli rispose: “Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò”. E procedettero insieme.
Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono di fronte, a distanza; loro due si fermarono al Giordano. Elia prese il suo mantello, l’arrotolò e percosse le acque, che si divisero di qua e di là; loro due passarono sull’asciutto. Appena furono passati, Elia disse a Eliseo: “Domanda che cosa io debba fare per te, prima che sia portato via da te”. Eliseo rispose: “Due terzi del tuo spirito siano in me”. Egli soggiunse: “Tu pretendi una cosa difficile! Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà”. Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. Eliseo guardava e gridava: “Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi destrieri!”. E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi. Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elia, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano.
Prese il mantello, che era caduto a Elia, e percosse le acque, dicendo: “Dov’è il Signore, Dio di Elia?”. Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Eliseo le attraversò.
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